Cornbread

ITA

Cornbread, (Darryl McCray, Philadelphia, 1953), è considerato uno dei primi protagonisti della scena urbana statunitense contemporanea. La sua pratica si configura come un atto di appropriazione e di ribellione, consistente nell’iscrizione del proprio nome all’interno dello spazio pubblico, in aperta sfida alle norme sull’uso legittimo della città. Il nome “Cornbread” trae origine da un episodio biografico legato all’infanzia dell’artista: durante un periodo trascorso in un centro di recupero, McCray manifestò una predilezione per il pane di mais preparato dalla nonna, preferendolo al pane bianco servito dal cuoco del centro, Mr. Swanson. Da questa preferenza nacque un soprannome che si trasformò progressivamente in un simbolo di resistenza e di affermazione identitaria.
Il desiderio di rendere visibile la propria esistenza (anche in riferimento a un’amore adolescenziale) condussero Cornbread a disseminare la sua tag sui muri di Philadelphia, in quello che può essere considerato uno dei primi esempi consapevoli di graffiti writing. La sua firma apparve su numerose superfici urbane, dai quartieri popolari ai vagoni della metropolitana, fino al jet che trasportava i Jackson 5 e, in modo celebre, sul muro interno del recinto degli elefanti dello zoo cittadino. Quest’ultimo gesto, nato come risposta a una notizia infondata che lo dava per morto in uno scontro a fuoco tra gang, rappresenta una spettacolare riaffermazione della propria presenza e una trasformazione della cronaca in mito urbano.

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Cornbread, (Darryl McCray, Philadelphia, 1953), è considerato uno dei primi protagonisti della scena urbana statunitense contemporanea. La sua pratica si configura come un atto di appropriazione e di ribellione, consistente nell’iscrizione del proprio nome all’interno dello spazio pubblico, in aperta sfida alle norme sull’uso legittimo della città. Il nome “Cornbread” trae origine da un episodio biografico legato all’infanzia dell’artista: durante un periodo trascorso in un centro di recupero, McCray manifestò una predilezione per il pane di mais preparato dalla nonna, preferendolo al pane bianco servito dal cuoco del centro, Mr. Swanson. Da questa preferenza nacque un soprannome che si trasformò progressivamente in un simbolo di resistenza e di affermazione identitaria.
Il desiderio di rendere visibile la propria esistenza (anche in riferimento a un’amore adolescenziale) condussero Cornbread a disseminare la sua tag sui muri di Philadelphia, in quello che può essere considerato uno dei primi esempi consapevoli di graffiti writing. La sua firma apparve su numerose superfici urbane, dai quartieri popolari ai vagoni della metropolitana, fino al jet che trasportava i Jackson 5 e, in modo celebre, sul muro interno del recinto degli elefanti dello zoo cittadino. Quest’ultimo gesto, nato come risposta a una notizia infondata che lo dava per morto in uno scontro a fuoco tra gang, rappresenta una spettacolare riaffermazione della propria presenza e una trasformazione della cronaca in mito urbano.

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Mauro Sigura > oud & bouzouki
Pierpaolo Vacca > organetto ed effetti
Marco Coa > elettronica e tastiere

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